Molte le letture sugli scaffali che invitano al rispetto dell’ambiente

L’ abbiamo maltrattato, calpestato e ignorato. Ora non possiamo più far finta di non ascoltare il suo grido di dolore: parliamo dell’ambiente.

É ora di volgere lo sguardo alla natura, ritornare alla terra, il mare, il cielo. Diamo un’occhiata ai libri.

Il primo monito arriva da una ragazzina di 16anni, Greta Thunberg che, nel giro di un paio d’anni, ha smosso le coscienze di adulti, ragazzi e bambini con le sue regolari manifestazioni di fronte al Riksdag a Stoccolma e i suoi libri, come “La nostra casa è infiamme”, diventata una bibbia ambientalista.

Proseguiamo con il premio Pulitzer di Richard Powers, “Il sussurro del mondo”. Il mondo di Patricia Westerford, detta Patty-la-pianta- è fatto di amore per la natura e per qualsiasi forma di vegetazione. Laureata in botanica, una vita spesa a studiare il comportamento delle piante, sembra arrivata ad un’importante scoperta: le piante comunicano attraverso un codice segreto, tutto da scoprire. Un appassionante romanzo sulla natura e sulla convinzione che anche le piante abbiano un’anima.

Sempre di piante ci parla Tiziano Fratuscon “Giona delle sequoie”, un viaggio in Nord America tra Big Sur, Humboldt Country, Jedediah Smith, verso i luoghi sacri della Sierra Nevada. Un saggio che unisce natura, storia e filosofia. Tiziano Fratus ci dà nozione del termine che ha coniato, Homo Radix, una disciplina che associa la vita in mezzo alla natura, la dendrosofia, con la meditazione.

Per ricordarci che vivere nella natura si può, lo ricorda anche Steinunn Sigurdardottir, con “Heida. Lasciare tutto per lanatura”. Un’ex modella, Heida Ásgeirsdóttir, lascia le passerelle di New York per seguire l’azienda di famiglia, in Islanda. Una donna forte ed indipendente che sceglie di vivere una vita alternativa, lontana dal successo e da una vita di agi e comodità, che si batte con coraggio contro la realizzazione diuna centrale idroelettrica. Vivere controcorrente si può, bastano coraggio e determinazione.

E ad affrontare “La forza della natura“, da sola, senza cellulari né navigatori, è un’altra donna, Alice Russell, che lavora per una società finanziaria, dispersa sulle Giralang Ranges durante un trekking. Ecco il nuovo thriller di Jane Harper, un faccia a faccia uomo, anzi donna-natura, in una sfida senza sosta, e chi si ferma è spacciato.

E non si fermano mai nemmeno le api di Meredith May, nel romanzo-saggio “La geometria delle api. A lezione di vita, dentro un alveare”. La separazione dei genitori,c onducono Meredith, la mamma e il fratellino in California, a casa dei nonni, dove il nonno fa l’apicoltore. Inizia così una nuova vita per la ragazza, a caccia di api mellifere, che diventano per lei compagne e la passione per gli alveari la convincono ad intraprendere biologia come percorso di studi. Gli animali come passione, oggetto di studio ma soprattutto maestri di vita.

E rispettare la natura si può, anche in un mondo in perpetuo movimento come il nostro. Lo dimostra Brunello Cucinelli ne “Il sogno di Solomeo”. Il grande industriale del cachemire illustra la sua idea di capitalismo umanistico, attingendo dai valori degli antichi greci, e affermando l’assoluta compatibilità tra progresso e sostenibilità , purché non si dimentichino l’idea di bellezza, natura, custodia e anche vecchiezza, se apprezzata dai giovani. Guardare sempre al futuro con un occhio al passato, rimanendo umani.

Sensibile a questo tema è anche Vandana Shiva, scienziata ambientalista indiana che, da sempre, si batte contro la privatizzazione delle risorse naturali, i brevetti sui viventi e l’impiego di organismi geneticamente modificati. “Il bene comune della terra” parla di democratizzazione della globalità come alternativa alla globalizzazione economica, una prospettiva diversa come risposta all’emergenza globale.

Terminiamo con altri due saggi.

Jonathan Safran Foer, da sempre sensibile alla causa ambientalista, esce con “Possiamo salvare il mondo, prima di cena”. L’emergenza globale fa paura, ma non abbastanza per scuotere le coscienze ad agire concretamente. Con maestria e originalità ci prova comunque l’autore di “Ogni cosa è illuminata”, utilizzando aneddoti personali, familiari e biblici. Un monito all’umanità intera e un tenero messaggio ai suoi figli.

E infine Telmo Pievani con “La Terra dopo di noi”, un punto di vista decisamente alternativo: noi abbiamo bisogno della Terra per vivere, ma non il contrario. Senza di noi la biosfera tornerebbe di nuovo selvaggia, indomita e riequilibrata. Un libro fotografico, con gli scatti di Frans Lanting, per riacquistare il perduto senso di appartenenza al nostro pianeta.

Questo e molto altro in libreria!

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